La pinsa romana è una specialità che negli ultimi anni ha conquistato un posto di rilievo sulle nostre tavole, grazie alla sua leggerezza e alla sua croccantezza unica. Le sue origini affondano nell’antica Roma, quando con cereali grezzi e acqua si preparava un impasto semplice, “pinsere” appunto, cioè schiacciare. Oggi la ricetta è stata reinterpretata con un mix di farine – solitamente frumento, riso e soia – che regalano una consistenza soffice all’interno e croccante all’esterno.
Il segreto della pinsa sta tutto nella lunga lievitazione, che può arrivare fino a 72 ore. Questo processo permette all’impasto di sviluppare aromi complessi e, soprattutto, di risultare più digeribile. Una volta pronta la base, si stende con le mani in una forma ovale e irregolare, molto diversa dalla classica pizza tonda, e si cuoce ad alta temperatura per esaltare la crosta dorata e fragrante.
La pinsa è anche un inno alla creatività in cucina. Può essere gustata “bianca”, solo con un filo d’olio e rosmarino, oppure arricchita con ingredienti freschi e stagionali. Dai grandi classici come pomodoro e mozzarella, fino a combinazioni gourmet con verdure grigliate, salumi, formaggi particolari e persino accostamenti dolci, ogni versione esprime un carattere diverso.
Preparare una pinsa in casa significa riscoprire il piacere della manualità: scegliere le farine giuste, lavorare l’impasto, aspettare con pazienza la lievitazione e infine condividere con amici e famiglia un prodotto che unisce tradizione antica e gusto contemporaneo.